Le regole per l’uso delle dichiarazioni riguardanti l’assenza o la ridotta presenza di lattosio negli alimenti, come per esempio “assenza di lattosio”, “a contenuto molto basso di lattosio”, “a basso contenuto di lattosio”, “a ridotto contenuto di lattosio” NON sono attualmente armonizzate a livello dell’Unione Europea.
Fatta eccezione degli alimenti per lattanti (bambini con meno di 12 mesi di vita), per i quali la Direttiva 2006/141/CE autorizza l’uso della dichiarazione “assenza di lattosio” solo per i prodotti con un contenuto di lattosio non superiore ai 10 mg/100 kcal).
Il Regolamento (UE) nº 609/2013 (entrato in vigore il 20 luglio 2016) del Parlamento europeo e del Consiglio relativo agli alimenti destinati ai lattanti e ai bambini, agli alimenti per fini medici speciali e sostituti dell’intera razione alimentare per il controllo del peso, spiega, nel suo Considerando 42, che “le norme in materia di etichettatura e di composizione che indicano l’assenza o la presenza ridotta di lattosio nei prodotti alimentari non sono attualmente armonizzate a livello di Unione. Tali indicazioni sono tuttavia importanti per le persone intolleranti al lattosio. Il regolamento (UE) n. 1169/2011 stabilisce norme sulle informazioni da fornire sulle sostanze con effetti allergenici o di intolleranza scientificamente dimostrati, in modo da consentire ai consumatori, quali le persone intolleranti al lattosio, di effettuare scelte consapevoli per la loro sicurezza. Per motivi di chiarezza e coerenza, anche l’introduzione di norme sull’uso delle diciture che indicano l’assenza o la presenza ridotta di lattosio nei prodotti alimentari dovrebbe essere disciplinata a norma del regolamento (UE) n. 1169/2011, tenendo conto del parere scientifico dell’Autorità europea per la sicurezza alimentare (EFSA, acronimo in inglese) del 10 settembre 2010 sulle soglie relative al lattosio nell’intolleranza al lattosio e nella galattosemia”.
http://www.efsa.europa.eu/fr/efsajournal/doc/1777.pdf
In attesa che la nostra Autorità nazionale adotti misure pertinenti atte ad ammettere tali indicazioni sugli alimenti di uso corrente, AILI (che rappresenta la categoria degli intolleranti al lattosio in Italia) ritiene che un prodotto è:
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senza lattosio se contiene nella sua composizione: < 0.01% = < 0.01 gr / 100 gr = < 10 mg/100 gr = < 100 ppm
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a basso/ridotto contenuto di lattosio se contiene nella sua composizione:< 0.1% = < 0.1 gr/100 gr
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naturalmente privo di lattosio: se non contiene ingredienti lattei al suo interno fatta eccezione per alcuni tipi di prodotti lattiero-caseari.
In attesa che il confronto comunitario porti a regole condivise per l’utilizzo di indicazioni sul contenuto di lattosio negli alimenti, alcuni Stati membri hanno deciso di regolamentare delle buone pratiche per usare alcune di queste affermazioni a livello nazionale, come per esempio Finlandia, Norvegia, Svezia, Danimarca, Repubblica Ceca, Spagna. Questi Paesi hanno adottato i suddetti limiti.
AILI concorda con ciò, date le segnalazioni che ci arrivano giornalmente, i vari sondaggi e l’esperienza personale per cui i prodotti con lattosio <0.1% non sono tollerati dalla maggior parte di intolleranti al lattosio (con latto-intolleranza diagnosticata).
In Italia si stima che il 56% della popolazione sia intollerante al lattosio, come riportato dall’EFSA.
Per saperne di più l’articolo sulle normative vigenti è scaricabile nell’area riservata al seguente link https://www.associazioneaili.it/area-riservata/
Referenze:
Sul sito del Ministero della Salute italiano è possibile leggere le circolari emanate sul tema del “Senza Lattosio”.
http://www.lactosa.org/empresas.html
“No common limit values have so far been defined at EU level for the lactose content of low-lactose and lactose-free food products. The following values have for quite some time been applied in Finland as Nordic limit values:
lactose-free foods – lactose content less than 10 mg/100 g or 100 ml (cioè 100 ppm (100mg/1.000g)
low-lactose foods – lactose content less than 1 g/100 g or 100 ml (cioè 10 g/1Kg, 10.000 ppm)”
Salve, ho effettuato un test genetico su campione di saliva buccale che ha evidenziato un’intolleranza genetica al lattosio. sono arrivata al test su suggerimento di un medico perchè avevo problemi ricorrenti di broncospasmo (non gastrointestinali). ho effettuato anche dei test allergici (fra cui le proteine del latte alle quali non sono risultata allergica), l’allergologo sostiene che nonostante la predisposizione genetica all’intolleranza al lattosio, non sia questa a causarmi il broncospasmo ma le altre allergie agli inalanti. fatto sta che, supportata dall’altro medico ho praticato una dieta priva di lattosio per quasi 10 mesi, e sono riuscita a stare meglio fin da subito, anche senza l’utilizzo di cortisonici, e quando poi ho dovuto iniziare la terapia col cortisone so riuscita a ridurre l’utilizzo degli stessi prescritti dallo pneumologo, ed ho ridotto se non azzerato i broncospasmi. é possibile che l’intolleranza al lattosio dia solo problematiche di tipo respiratorio? Io ho riscontrato di stare meglio, ma i medici hanno escluso che sia l’intolleranza al lattosio a darmi questi problemi. Grazie
Gent.ma Agnese, in conseguenza al malassorbimento di lattosio può verificarsi reflusso gastrico. Se ne ha trovato beneficio, data anche la predisposizione genetica, continui la sua dieta senza lattosio.
Buongiorno, sono intollerante al lattosio sin da piccola, ma solo circa 20 anni , effettuando il Breath Test ne ho avuto la conferma. Per me è ancora più complicato perchè si è aggiunta anche l’intolleranza al glutine e allergie…quindi troppe allergie incrociate, ma me la cavo. Non ho più assunto nulla contenente il lattosio, nemmeno i prodotti con le percentuali minime, purtroppo non digerisco nemmeno quelli e così l’ho eliminato completamente, ma poi anche per scelta, non voglio assumere nè latte nè derivati, per mie convinzioni. Comunque dopo anni e non avendo quasi più la possibilità di riuscire a mangiare, ho iniziato a produrre da me i cibi, dolci, salati,contorni, primi piatti…ho aperto un blog e una pagina fb e ne sono molto soddisfatta, dobbiamo avere forza e coraggio, la continua evoluzione e il mondo purtroppo portano sempre a cambiamenti, ma noi dobbiamo ascoltare e comprendere i segnali che ci manda il nostro corpo. L’alimentazione è molto importante per farci vivere ma se fatta nel modo sbagliato è anche quella che ci danneggia maggiormente. Purtroppo noi intolleranti con l’andare del tempo, diventiamo molto sensibili anche a prodotti che non contengono lattosio, il nostro colon diventa facilmente irritabile e l’intestino molto delicato, perciò possiamo arrivare a non tollerare più nemmeno della frutta, o della verdura o altri alimenti che fino al giorno prima abbiamo mangiato. Questa è la mia esperienza e ho voluto condividerla con voi.
Isabella da … Semplicemente Senza… (il mio blog è certifcato con il marchio AILI)
Buon giorno, a distanza di 12 anni dopo aver fatto una dieta ferrea priva di latticini a causa di una forte intolleranza al lattosio, a 7 anni dopo aver eliminato glutine e aver intrapreso una ferrea dieta al più basso contenuto possibile di nickel, ha senso provare a reintrodurre latticini senza lattosio? C’è un rischio reale di una reazione allergica alle proteine del latte? Sono allergica a moltissimi farmaci, cortisonici compresi.
Gentile Manuela, se la sua intolleranza al lattosio è genetica e quindi permanente la sua dieta dovrà continuare ad essere priva di lattosio. Non esiste una correlazione causa-effetto tra intolleranza al lattosio e allergia alle proteine del latte.
salve,prodotti schar senza lattosio ma poi contengono lo 0,007 si possono mangiare? e poi un prodotto dove dice può contenere proteine del latte si può mangiare?grazie.
Gentile Valentina, i prodotti da lei indicati si possono assumere. I prodotti che riportano la dicitura “può contenere tracce di latte e derivati” solitamente è indicata per gli allergici alle proteine del latte, per gli intolleranti al lattosio non dovrebbero creare problemi. Comunque provi in piccole quantità e valuti l’effetto.
salve,ho scoperto da 1 mese l’intolleranza al lattosio tramite il breath test,volevo capire se si deve eliminare anche piccolissime quantità di lattosio e poi come si capisce se l’intolleranza è media o alta?
Gentile Valentina,
non esistono valori standard per cui definire l’intolleranza al lattosio lieve, media, grave. E’ importante valutare bene il risultato del suo breath test ossia i valori ottenuti e la presenza di sintomi durante il test, oltre che alla sua storia clinica. La linea guida generale è seguire un periodo di disintossicazione post diagnosi in cui è consigliato limitare/evitare anche i prodotti delattosati nell’immediato, per poi introdurli gradualmente e valutare la sua soglia tolleranza. Ricordiamo l’importanza di fermenti lattici senza lattosio in questo periodo per ripristinare le condizioni ottimali della sua flora intestinale.
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